Il poeta sotto la tenda: reminiscenze ungarettiane e sereniane nei versi d’esordio di Nelo Risi.
- Institution: Università di Bari “Aldo Moro”
- Year of publication: 2015
- Source: Show
- Pages: 113-134
- DOI Address: https://doi.org/10.15804/IW.2015.06.07
- PDF: iw/06/iw607.pdf
THE POET IN HIS TENT: THE INFLUENCES OF GIUSEPPE UNGARETTI AND VITTORIO SERENI ON NELO RISI’S EARLY WORKS
L’Esperienza (Experience, 1948) can truly be considered the first stage of Nelo Risi’s (b. 1920) poetic career. However, this early work of his was poorly received when it first came out. Some poems of this collection were included in two later editions of a book by the title Polso Teso (Strained Wrist), in the section entitled Le Vacche Magre (Lean Cows). this editorial decision marked the author’s willingness to use his first real poetic work as the starting point of his solid and personally chosen literary journey. However, as a detailed analysis of L’Esperienza reveals, the lyrical onset of the author is still heavily influenced by the literary tradition. As a result, the first section of the book, La Tenda (The Tent), comprises elements borrowed from Giuseppe Ungaretti’s Il Porto Sepolto (The Buried Harbour) and Vittorio Sereni’s Diario d’Algeria (Algerian Diary). All of this is in stark contrast with the author’s actual aim, which is to distance himself from literature in order to embrace reality. In particular, the common topos of ‘tent’, which is a narrow and precarious space, becomes the sign of the poet’s permanent condition of imprisonment and also exile after the war. therefore, homecoming is a problematic occurrence because it is very difficult for the poet to return, to come back to himself and thus regain his primary identity.
L’esperienza (1948) è, di fatto, la tappa iniziale dell’itinerario poetico di Nelo Risi (Milano 1920). Questa opera giovanile ha ricevuto scarsa attenzione nel tempo. Alcune liriche della raccolta confluiscono nelle due edizioni del libro successivo, Polso teso, dando vita a una sezione intitolata Le vacche magre. tale scelta editoriale è il segno della volontà dell’autore di considerare il suo primo vero lavoro poetico come un punto solido e irrinunciabile del proprio percorso letterario. Un’analisi puntuale de L’esperienza evidenzia che il battesimo lirico dell’autore risente di suggestioni della tradizione letteraria. In particolare, nella prima sezione del libro (La tenda) si trovano elementi tratti da Il porto sepolto di Giuseppe Ungaretti e da Diario d’Algeria di Vittorio Sereni. tutto ciò contrasta con il proposito espressamente dichiarato dell’autore di imboccare la strada dell’antiletterarietà a favore dell’aderenza alla realtà. In particolare, il topos accomunante della ‘tenda’, cioè uno spazio ristretto e precario, diventa il segno della permanente condizione di prigionia ed esilio del poeta anche dopo la guerra. Pertanto il ritorno è un’evenienza problematica dal momento che per il poeta reduce è realmente difficile riconciliarsi con il proprio sé, riconquistare la sua identità originaria. Parole chiave: esilio, prigionia, guerra, viaggio, tenda, identità, ritorno.
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